Fonti e ricerche per una storia dell' internetworking in Italia

ARCHIVIO GIANNI DEGLI ANTONI

Le misure di produttività e qualità sono una fabbrica di posti di lavoro,...

Chi lo paga il tassametro della produttività?

Versione
Milano
21
Ottobre
2009
1.0
  • Brunetta discute sulla produttività nella Pubblica amministrazione. Ovunque se ne è discusso molto. Negli Usa, ad esempio, è nata una vera e propria industria per la misura della produttività. Non pochi analisti la giudicarono inutile. Da quelle esperienze tuttavia emerse l'esigenza di valutare la qualità del lavoro.
  • Anche in Italia nacque una vasta attività sulla qualità, certo importante, ma costosa e non certo facile da applicare in tempo di crisi. Le misure di produttività e qualità sono una fabbrica di posti di lavoro, possibilmente dannosi.
  • Naturalmente il tema valutazione propone domande: quanto è il costo della valutazione? Riduce o aumenta il costo della P.a.? Si può parlare di valutazione senza stabilirne gli obiettivi? Chi effettua la valutazione? E siamo proprio certi che una diversa gerarchia nella P.a., non rappresenti un carico burocratico per gli utenti (cittadini, imprese) riducendo la efficienza del nostro sistema?
  • Inutile che io affermi un'opinione. Porterò l'opinione di un normale, serio taxista durante il suo lavoro. Quando il taxista Sergio accetta un servizio, accende il tassametro. Alla fine della corsa lo legge, e chiede di essere retribuito. E paga lui il costo del tassametro.
  • Certi avvocati aprono una clessidra davanti ai clienti. Sì, con gli impiegati della P.A. sembra impossibile.
  • Ma per quale ragione? E i nuovi dirigenti sapranno rispondere a Brunetta su quei temi?
  • Un avvertimento: il mondo comunista cadde anche per non aver risposto ad alcune di quelle domande.

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