Fonti e ricerche per una storia dell' internetworking in Italia

ARCHIVIO GIANNI DEGLI ANTONI

Il risultato netto è che gli interessi, identificati nei prodotti dell'uomo, finiscono con il determinare la direzione degli sviluppi sotto la azione delle comunità legate a quei prodotti.

L'uomo, la tecnologia e il nostro destino

Versione
Milano
28
Aprile
2010
1.0
  • Aristotele ha insegnato a classificare osservazioni e pensieri. Oggi la tassonomia (l'arte del classificare) cerca di essere scienza, ma ci riesce con difficoltà. Infatti ad ogni classificazione corrisponde qualche comunità di interessi che difende le entità classificate.
  • Ne seguono conflitti che determinano una continua evoluzione di quelle comunità, e dei loro mondi. Così cambiano le arti, le politiche, le culture, le scienze, il mondo biologico/tecnologico, il mondo sociale e semplicemente il mondo.
  • Anche la storia infine gioca il suo ruolo nella conservazione ed evoluzione dei mondi della classificazione. L'uomo tenta, a suo dire, di controllare quei processi evolutivi. Non ci riesce come evidenzia il danno che la umanità sta producendo alla natura (uomo compreso).
  • La realizzazione della democrazia (anche se insostituibile) non ha la benché minima percezione di quei movimenti.
  • Il risultato netto è che gli interessi, identificati nei prodotti dell'uomo, finiscono con il determinare la direzione degli sviluppi sotto la azione delle comunità legate a quei prodotti.
  • I prodotti così diventano una riduzione delle capacità cognitive della umanità anche se determinano il perfezionamento dei linguaggi.
  • La torre di Babele diventa sempre più alta.
  • Dovranno emergere nuove entità (transumani?) che ci aiutino a capire ed a controllare la evoluzione, grazie ad una visione umanistica del nostro destino.
  • Ma: è l'uomo o la tecnologia che determina il nostro destino?

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