Fonti e ricerche per una storia dell' internetworking in Italia

ARCHIVIO GIANNI DEGLI ANTONI

Dall' acquarello alla lotta alla crisi

Versione
Milano
13
Gennaio
2011
1.0

  • Vorrei aggiungere un nuova sintesi Ma vorrei anche tener conto di alcune già espresse nelle note precedenti.
  • Una di queste parlava di "acquarello in parole" della situazione italiana.
  • In quel paesaggio composito, possiamo analizzare il problema della modalità e difficoltà per sopravvivere alla crisi e alle sue manifestazioni.
  • Il problema fa tremare le vene e polsi, certamente sul piano pratico, ma anche nelle speculazioni. E' molto comune associare alla idea di crisi quella di ricchezza.
  • Questa associazione va fatta nel panorama: In quel panorama si vedono imprese che vanno bene, spesso inutilmente sostenute dal potere politico, e imprese famiglie che vanno male.
  • La crisi non viene tuttavia pensata in termini di ricchezza, bensì in termini di lavoro. Infatti la crisi viene associata a scarsa possibilità di lavoro.
  • Ne segue che, quando si pensa ad affrontare la crisi, si pensa a sviluppo (lavoro) di nuova ricchezza da distribuire e per generare ulteriori possibilità di lavoro. Un aspetto sempre trascurato è la relazione fra la nuova ricchezza che si dovrebbe produrre e quella già esistente.
  • Si dice che la nuova ricchezza dovrà essere creativamente innovata, dovrà costare meno per essere accessibile a nuove posizione di mercato.
  • Tutto ciò è facile a dirsi, ma i predecessori della nuova ricchezza, non sono con le mani in mano. Lavorano per difendersi da attacchi. E, in un mondo i cui esiste un ECCESSO DI PRODOTTI, la nuova ricchezza ha il ruolo di mettere il sale sotto la coda dei predecessori.
  • Avverrà quindi spesso che il lavoro per produrre questa nuova ricchezza vada sprecato per il mancato successo. E se non sarà stato sprecato, il successo aumenterà le difficoltà di altri..
  • Sembrerebbe molto più saggio sviluppare nuovi prodotti originali che non si confrontino con gli esistenti pur con la dovuta attenzione al mercato. In una fase di crisi, il mercato non accetterà facilmente nuovi prodotti!
  • Ovviamente esiste la scappatoia. Sappiamo dal nostro panorama che esiste chi può permettersi acquisti! . OK. Va bene. Ma nuovi prodotti in un mercato che cerca disperatamente nuovi spazi, sarà difficile inserirli. Senza contare che i prodotti innovativi certamente (soprattutto se da esportare) fanno ricoro a qualche importazione!
  • Ancora una volta si contribuisce all' impoverimento del paese, con la esportazione di danaro… In complesso dunque sembrerebbe che combattere la crisi ha come conseguenza un suo approfondimento.
  • Ed è forse anche peggio, se si tiene presente il debito pubblico: Pagheranno i poveri per molti anni avanti!! Ma proprio non si può far nulla? Un forte aiuto potrebbe arrivare da una migliore utilizzazione delle risorse GIA' disponibili (uomini, macchine, organizzazioni, infrastrutture...
  • Questi miglioramenti opererebbero sul Lavoro favorendo la trasformazione delle ricchezze latenti in ricchezze reali. E che il metodo funzioni, ci sono vari esempi. Quando ad esempio la Cina ha iniziato a svilupparsi non aveva nulla. Disponeva solo di solo cose vecchie. Ma le usava.
  • Noi abbiamo cose nuove USATE MALISSIMO. E vogliamo innovarle solo per migliore i mercati che ci impoveriscono! E sul lavoro, troppe persone lavorano solo per difendere il loro lavoro. Per farlo lo rendono più complicato, con una netta stagnazione nella produttività.! In più inventiamo continuamente nuove regole affinché nulla cambi!
  • Un mio collega mi ha detto: occorre una rivoluzione della saggezza! Credo sia seriamente la sola possibilità.
  • Dar consigli a chi già guida, è impossibile (mi ci sono provato molte volte.. ora non provo più). I consigli si possono dare (forse) a chi non immagina un futuro nel panorama attuale, laureato o non, poco importa. Certo un pò di informatica e la conoscenza anche modesta della rete, , facilita: comunicare, scegliere e discutere ; preparando così alla civiltà di domani..
  • Chi avrà necessita per il futuro, oggi HA tempo disponibile. E forse del computer e della rete ne dispone già. IMPARARE assieme da altri, anche senza docenti, nuovi modi di vivere produrre e commerciare è possibile. Da soli non si può.
  • Nel medioevo a dipingere (La comunicazione di allora) si imparare nelle botteghe dei maestri. Ed i maestri allora pretendevano che chi imparava doveva superare i maestri. Nelle botteghe si competeva, si! nella collaborazione.
  • Esiste oggi una grande unica bottega, in cui è facile organizzare gruppi spontanei di autoapprendimento, superando quella diffidenza individualistica che ci attanagli .. Aiuto, se ne trova fin che si vuole, competenti ne esistono a bizzeffe, talvolta mandati al macello della pensione o dal prepensionamento, persone quasi sempre assai valide .
  • Tutte queste persone sono autentiche risorse che hanno vantaggi sulla loro qualità di vita ad aiutare gratuitamente lo sviluppo di gruppi spontanei di auto apprendimento. E di fatto contribuirebbero ad una civiltà in cui il lavoro punta alla qualità di vita, non all' aumento delle scorte di prodotti poco utilizzati.. In quella civiltà, la economia basta sulla circolazione della ricchezza, verrebbe sostituita dalla economia basata sulla circolazione del lavoro. Con una assai più implicito controllo sugli sprechi. Infatti il lavoro è un autoreferenziale: si vede cosa si fa, quado si fa..
  • La ricchezza si desidera, se ne sogna il significato e no si valutano le conseguenze del suo impiego.. Va da se che non si può cambiare la attuale società che di fatto è basata sull' illusionismo della ricchezza e sul conflitto fra lavoro e ricchezza. Per fortuna chi ha meno esiste: sono questi che potranno migliorare la loro qualità di vita. Gli altri potranno solo essere travolti dalle illusioni.. Naturalmente un problema lo lasciamo aperto.. come si potrà rinunciare alle illusioni?
  • La cultura delle Botteghe potrà fare molto: nuove attività: arte, sport, teatro (anche virtuale) , illusionismo, internazionalismo, cultura della qualità di vita, letteratura, politica dei concetti, scienza dell' uomo della pace e della guerra.. e un pò di informatica per trasformare quelle attività in nodi di una grande rete di scambio di attività (lavoro, potrà riempire la vita di che ne valuta l' autentico significato.. I mezzi oggi ci sono e sono diffusi: spetta a tutti noi gettare i semi per un civiltà che non debba ricorrere alla guerre per aggiustare i debiti pubblici..

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